Servizio civico e «iniziativa GISO»: il 30 novembre i comuni voteranno due volte no

am 14. Oktober 2025
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Un doppio no: il comitato dell’Associazione dei Comuni Svizzeri (ACS) respinge sia l’«Iniziativa Servizio civico» sia l’iniziativa «Per una politica climatica sociale» della Gioventù Socialista Svizzera (GISO). I due progetti, sui quali il popolo si pronuncerà il 30 novembre, minano gli interessi del livello comunale.

Il comitato dell’Associazione dei Comuni Svizzeri ha deciso di votare contro entrambi gli oggetti della votazione popolare del 30 novembre 2025.

Iniziativa popolare federale «Per una Svizzera che si impegna (Iniziativa Servizio civico)»: il progetto mira a sostituire l’attuale servizio militare obbligatorio con un servizio civile obbligatorio per tutte le persone di cittadinanza svizzera a beneficio della collettività e dell’ambiente. L’impegno nella società civile, ad esempio nell’ambito del lavoro associativo o dell’aiuto di vicinato, indubbiamente è importantissimo: in Svizzera il volontariato resta un pilastro fondamentale della convivenza. Secondo l’Associazione, tuttavia, un servizio obbligatorio è in contraddizione con l’idea fondamentale dell’impegno volontario. Inoltre, l’iniziativa non prevede alcun servizio a favore di una politica vicina ai cittadini. L’ACS continuerà quindi a impegnarsi per rafforzare il lavoro di milizia migliorando le condizioni quadro per coloro che svolgono lavoro di milizia. Il comitato dell’ACS raccomanda pertanto di respingere l’iniziativa.

Iniziativa popolare federale «Per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo (Iniziativa per il futuro)»: il progetto prevede un’imposta sulle successioni e sulle donazioni del 50 per cento per importi superiori a 50 milioni di franchi. Secondo l’ACS, l’accettazione dell’iniziativa comporterebbe un esodo delle persone benestanti, con una perdita significativa della base imponibile, in particolare anche per i comuni. Tutto questo in un momento in cui le finanze comunali sono già sotto pressione a causa dei piani di risparmio della Confederazione. Inoltre, l’iniziativa mina anche il collaudato sistema federale svizzero: siccome l’imposta sulle successioni e sulle donazioni non ha basi legali a livello federale, il progetto interferisce con la competenza fiscale dei cantoni. Il comitato dell’ACS respinge quindi l’iniziativa per motivi economici, fiscali e istituzionali.

Comunicato stampa


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