Votazione del 28 settembre: promuovere la digitalizzazione, evitare perdite fiscali

am 25. August 2025
Tempo di lettura: ca. 3min

Sì alla legge sull’Id-e, no alla soppressione del valore locativo: oggi il Comitato dell’Associazione dei Comuni Svizzeri (ACS) ha deciso la sua posizione in vista della votazione popolare federale del 28 settembre 2025. Entrambi i progetti hanno grande rilevanza per i Comuni.

Legge sull’Id-e: si a servizi amministrativi semplici ed efficienti
L’Id-e permette alle autorità d’identificare facilmente gli utenti per una vasta gamma di servizi digitali (e-government). Consente inoltre ai comuni d’identificare immediatamente le firme falsificate, mentre oggi è possibile solo segnalare i casi sospetti. L’Id-e è quindi fondamentale per la trasformazione digitale a tutti i livelli statali e rende più efficienti le amministrazioni. Si è tenuto conto dei punti critici che avevano causato il fallimento del progetto nel 2021: la nuova Id-e è statale, facoltativa e gratuita. La protezione dei dati, la sicurezza dei dati, l’economia dei dati e la tracciabilità risultano garantite. Per questi motivi, l’ACS raccomanda di approvare il progetto.

Soppressione del valore locativo: no a perdite fiscali per miliardi di franchi
Il Parlamento vorrebbe sopprimere il valore locativo; in cambio, non sarebbero più deducibili gli interessi ipotecari nonché le spese di manutenzione e ristrutturazione. L’ACS si oppone a questo cambiamento del sistema di tassazione della proprietà immobiliare: i comuni, i cantoni e la Confederazione dovrebbero fare i conti con perdite fiscali miliardarie. Di fatto, si troverebbero costretti ad aumentare altre imposte o a ridurre determinate prestazioni. L’ACS aveva inoltre chiesto, durante il dibattito parlamentare, che le seconde case dovrebbero essere escluse dal cambiamento di sistema. Non essendone questione ora, la soppressione del valore locativo colpirebbe doppiamente i cantoni di montagna e turistici. Questi ultimi dovrebbero avere la possibilità d’introdurre un’imposta reale per le seconde case – al fine di compensare le perdite fiscali – ma per farlo dovrebbero prima trovare una maggioranza politica. Infine, l’abolizione delle deduzioni per la manutenzione e la ristrutturazione riduce anche l’incentivo a modernizzare e a risanare gli immobili dal punto di vista energetico. Una decisione che colpisce l’edilizia locale e mette a rischio l’obiettivo di emissioni nette pari a zero.

Comunicato stampa


Condividi l'articolo

Informativa sulla protezione dei dati

Informazioni sull'uso dei cookie. Al fine di sviluppare il nostro sito web in modo ottimale e migliorarlo continuamente, utilizziamo i cookie. Continuando a utilizzare il sito web, l'utente accetta l'uso dei cookie. Per ulteriori informazioni al riguardo, si prega di consultare le nostre informazioni sulla protezione dei dati.